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Tindal, Matthew.

Filosofo deista inglese. Compiuti gli studi di Giurisprudenza a Oxford, nel 1678 divenne aggregato dell'All Souls College. Dedicò tutta la vita a un'appassionata ricerca filosofico-religiosa che nel 1685 lo portò ad abbandonare la Chiesa anglicana per quella cattolico-romana. La sua conversione fu però di breve durata e nel 1688 tornò all'Anglicanesimo, nell'ambito del quale mantenne una posizione eterodossa. La sua successiva ricerca religiosa lo portò lontano da ogni ortodossia cristiana, verso posizioni deiste che suscitarono vivaci polemiche e la condanna di molti suoi scritti, nonché della sua opera principale: Il cristianesimo vecchio come la creazione, ovvero il Vangelo quale ripubblicazione delle regole della natura (1730). La pubblicazione del secondo volume dell'opera fu impedita dalle autorità religiose, mentre il primo venne condannato al rogo dall'arcivescovo Gilson. Egli fece propri i principi fondamentali del Deismo, che affondava le proprie radici nel Rinascimento, nascendo dall'esigenza di una religiosità tutta interiore, libera da riti e da simboli. In netta antitesi al Teismo, il Deismo concepisce un Dio impersonale, immanente all'universo, anima infinita di tutte le cose: l'uomo, per conoscerlo, ha bisogno solo della ragione e poiché Dio è soprannaturale, qualsiasi rivelazione è inutile. Su questa base, egli affermò l'esistenza di una religione naturale, razionale e universale, con cui identificava il Deismo. Anche il Cristianesimo primitivo si identificava con tale religione naturale (il Vangelo non è che una ripubblicazione delle leggi di natura), ma il Cattolicesimo posteriore, nonché le altre religioni positive, con i loro dogmi, i riti e le imposture dei sacerdoti, offuscarono questa schietta religiosità naturale. Tra le altre sue opere ricordiamo: Saggio sull'obbedienza ai poteri supremi (1694); Saggio sul potere della magistratura e sui diritti dell'umanità in materia di religione (1697); La libertà di stampa (1698); I diritti della Chiesa cristiana affermati contro quella romana e contro tutti gli altri preti (1706) (Beer Ferrers, Devon 1656 circa - Oxford 1733).